COME LE MANI FUORI DAL FINESTRINO(#VIVALALIBERTA’)

Un altro fantastico articolo, per deliziare e farci riflettere in queste giornate, che seppur strane sono le nostre giornate e vanno vissute a pieno, cercando di dargli il valore che meritano …..

 

Seppur controcorrente , amo quella sensazione che si scatena in me quando metto la mano
fuori dal finestrino .
Il soffio del vento fra le dita , la sua forza che con leggerezza accarezza l’anima , la sua
resistenza che mi spinge ad oltrepassare i miei limiti , un movimento inconsueto che crea
una magica danza , un semplice gesto ma che sa’ di Libertà’.
Ma come si fa a descrivere la libertà ?
Forse riusciamo a visualizzarla quando , purtroppo , ci viene negata , ed è solo in quei
momenti che la svestiamo di scontato e le diamo la giusta rilevanza .
Sono giorni difficili e freddi , non solo climaticamente , ma distanti da quello che erano un
tempo .
Chi mai lo avrebbe pensato , che nel 2020 una guerra silente ci avrebbe fatto rivivere il
passato ?
Chi avrebbe mai pensato che qualcosa di così piccolo , avrebbe fatto smuovere il mondo
intero ?
Davamo così tanto per scontato la vita umana , che alla tecnologia abbiamo riservato
ogni pensiero , così il mondo , sotto i nostri occhi , si è svuotato dal bene primario .
Tremo , ogni giorno che passa , al pensiero che mi dimenticherò’ di tante sensazioni , dei
profumi , di tante cose , e di tante persone . Eppure la mia vita , prima , non era poi tanto
diversa , era solo una diversa routine , ma pur sempre molto casalinga , poche uscite fuori,
ma quelle poche erano speciali e riservate a pochi .
La difficoltà primaria è il pensiero del futuro , sostenere lo sguardo di mio figlio con un
sorriso forzato , aggrapparmi ad un invisibile speranza , che puntualmente ogni giorno si
aggiorna e scurisce in vista dei troppi numeri persi .
E’ straziante dover usare il verbo al passato , per descrivere qualcosa che c’era fino a
qualche istante fa , ed è difficile accettare l’idea di abituarsi ad un futuro privo di contatti
umani , ed è assordante il rumore di tutto questo silenzio .
I disaccordi , le regole non rispettate , le scorciatoie e tutti gli ostacoli che nascono in
questo momento , non fanno altro che alimentare un incendio di odio , che anziché
riscaldarci , ci fa bruciare dentro la rabbia .
Ritorno spesso , con la mente , a quella mano al vento , in un viaggio immaginario , alla
conquista dello spazio vitale , che serve per potersi sentire viva , perché abitudini o meno ,
mi sento imprigionata , ancora una volta , dentro me stessa e quella mano fuori dal
finestrino è un traguardo che spero di tagliare presto .
Non sono certa di cambiare abitudini quando tutto ciò finisce , di sicuro , questa guerra ha
cambiato , ancora una volta me .
Le strade vuote , le piazze deserte , i saluti virtuali , sono immagini che non credo di
dimenticare , e per quanto difficile sia l’idea di come sopravvivremo domani , in cuor mio
spero che la fuori ci sia ancora qualcosa che aspetti me , oltre al finestrino .
Vivo questo 2020 , come un eterno deja vu , diverse le situazioni ma stesse sensazioni ,
Non sono sconforta , sono triste all’idea di sentirmi impotente , perché qualsiasi cosa io
possa provare , sentire o sperare , non possono purtroppo modificare il viaggio di questa
battaglia , ma di sicuro posso farsi che non cambino me .
In passato , m’isolavo spesso , vivevo le mie giornate in attesa di un evento che
modificasse quello stato di clausura forzato e voluto , nonostante l’odio per quelle quattro
mura , mi sentivo al sicuro .
Forse mi nascondevo , da un mondo che non volevo vedere o accettare , lo facevo
principalmente perché non mi sentivo all’altezza di sostenere lo sguardo di nessuno , mi
sentivo insignificante , passiva e di troppo , lì , in casa , invece , mi bastavo , perché ero
l’unico paragone con la quale confrontarmi .
Il passare del tempo , mi ha regalato una serie di eventi , grazie alla quale sono riuscita
ad abbandonare quella prigione di cristallo e l’ho vista sgretolarsi sotto il mio forte
sguardo conquista dopo conquista , amicizia dopo amicizia , evento dopo evento , con la
premessa e promessa me stessa che quella condizione mi avrebbe rafforzato e fatta
crescere .
E fu proprio così , quella condizione ha tirato fuori il meglio di me , facendomi rinascere ed
ora ovunque io sia riesco ad adattarmi.
La solitudine non mi spaventa , mi rigenera , semplicemente perché sto bene con me stessa
e con il mondo che mi circonda , perché questa guerra non mette alla prova le mie abitudine ,
ma purtroppo , le mie convinzioni , ed è solo quando inizierò ad accettare questa nuova
dimensione che posso dire di esserne sopravvissuta .
Ritorneremo alla solita vita , ma non sarà quella di sempre e quel vento che prima mii
spingeva a superare i miei limiti , che mi sfidava , dopo mi sorreggerà per confortarmi e
riportarmi alla luce , verso un nuovo orizzonte , e quelle mani che oggi sono ferme inermi
ad aspettare , coloreranno nuovamente il mondo fuori da quel finestrino.

By Laura Nistico’

1 Reply to "COME LE MANI FUORI DAL FINESTRINO(#VIVALALIBERTA')"

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    Erica 30/03/2020 (15:50)

    Che bella la descrizione della sensazione di quella mano fuori dal finestrino…vedrai che presto riuscirai a provarla ancora. Un abbraccio

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