Polentina al pesto con con pomodorino fresco & tonno

Questo piatto nasce , come tutti quelli buoni, per caso: avevo alcuni ingredienti che dovevo finire di consumare e altri freschi e pochissimo tempo.Quando mio figlio lo ha assaggiato ,mi ha detto :” Mamma questo è da Master-chef”.

Iniziate con il lavare i pomodorini di pachino, tagliateli e metteteli in un pentolino insieme all’aglio, il sale, il pepe e l’olio evo aggiungete acqua q.b. e fatelo andare per 10 minuti.

Nel frattempo preparate la polenta istantanea , quando avete ultimato la cottura aggiungete il pesto fresco.

In una padella scottate 2 minuti da una parte e 2 dall’altra  una bistecca di tonno, salate e pepate .

Siete già pronti per impiattare , prendete un coppapasta mettete la polenta poi un pò del sughetto fresco e in cima dei pezzettini di tonno …..et voilà assaggiate, è mondiale !!!

Enjoy

 

Polentina al pesto con con pomodorino fresco & tonno

Tempo di preparazione : 20 min
Tempo di cottura : 10 min

Ingredienti per 2 persone

  • 1/2 busta di polenta instantanea
  • 2 cucchiaini di pesto fresco
  • 10 pomodorini di pachino
  • 1 spicchio d'aglio,sale e pepe q.b.
  • 1 bistecca piccola di tonno fresco

Lo sapevi che...

Il pomodoro è originario del Messico e del Perù – dove gli Inca e gli Aztechi lo consumavano ogni giorno, anche sotto forma di salsa. Il pomodoro fece il suo ingresso in Europa nel 1540 quando un condottiero spagnolo, Hernán Cortés, di ritorno in patria, ne portò alcuni esemplari, che vennero subito guardati con grande sospetto. il Re Sole invece, che a Versailles amava stupire gli amici mostrando quella pianta strana con i fiorellini gialli e le palline giallo-aranciate, se ne innamorò. In Italia il pomodoro fece la sua comparsa nel 1596, sempre come pianta ornamentale, e un ventennio più tardi raggiunse il Meridione, dove il clima favorevole portò frutti più grandi e di colore arancione-rosso.Gli Italiani del Sud incominciarono ad assaporare il pomodoro quasi un secolo prima di tutti gli altri Europei, degustandoli in diversi modi: crudi o cotti, in salsa o fritti nell’olio, nelle minestre e nelle zuppe, era l’alimento base dei contadini e del popolo. Con le pestilenze e le carestie avvenute in seguito, anche il ceto sociale più elevato dovette iniziare a consumare alimenti alternativi, in Gran Bretagna e in Germania le bacche vennero utilizzate per preparare minestre dal caratteristico sapore acidulo, mentre in Francia la corte dei re le impiegò per piatti “afrodisiaci”. Con la spedizione garibaldina dei mille venne poi diffuso nel Nord.

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