TIME OF YOUR LIFE (#VIVALALIBERTA’)

E non ci si ferma mai , le parole fluiscono in una danza armoniosa ……

TIME OF YOUR LIFE

Camminando per la strada vedi cose che si muovono … il mondo che attraverso i suoi frutti non si ferma mai … visi , sorrisi … occhi e sguardi sfuggenti … Camminando , mi piace osservare il comportamento della gente … cercare di capire e leggere attraverso i loro gesti o espressioni quello che gli passa per la testa … mi piace osservare la natura e meravigliarmi attraverso i suoi profumi e terrorizzarmi attraverso i suoi capricci … perché per quanto l’umanità avanzi con la tecnologia, lei ci riporta sempre all’ordine … lei stabilisce i confini e ci fa capire chi comanda…

Amo durante i giorni di pausa rintanarmi in casa e godere delle piccole cose … guardare la TV …  sognando e perdendomi attraverso un bel film … fare il sollecito a mio figlio … lasciarmi coccolare dalle sue tenere manine … godermi il letto qualche minuto un più al mattino … perché nei momenti di pausa la routine deve stare fuori dalla porta di casa … e nonostante lei poi cerca sempre di riproporsi … adoro ribellarmi e creare confusione … stare in pigiama tutto il giorno e sporcare quello che ogni giorno la routine m’impone di sistemare … di sicuro adoro vedere intorno a me l’ordine … forse perché mette a tacere il disordine che vive dentro di me … quel disordine che si nutre delle mie ansie e preoccupazioni … ma che ogni tanto è bello rivederlo dal vivo …

Ogni cosa per me ha un suo preciso posto … e quando la mia testa non lo trova  adoro isolarmi dal mondo … perché aggiungere altro caos?  L’unico modo per fuggire via stabilendo un sano equilibrio ,  è darmi tempo … Ora più’ che mai sento il peso di questa “ pausa “ forzata .. di tutto questo tempo che mi è stato concesso e sento mio ogni secondo di più …ma che non è sempre spensierato e nitido …

Vivi con esempi che sai siano tossici per la tua anima , ciò’ nonostante sviluppi questa strana dipendenza senza la quale vivere senza ,  ti sembra impossibile …

Ma perché  continuiamo a giustificarla e nutrirla ? Perché nonostante sappiamo che le parole volano via ci lasciano affamare da gesti che non danno loro un seguito?

Non amo fare promesse che so di non poter mai esaudire e non amo dare valore alle parole … loro sapranno consolarti ma sanno anche illuderti … illuderti che a quella frase si abbini un gesto o anche un solo pensiero …  quando questo scenario poi non si compie rimani li inerme a farti compagnia con milioni di parole … che abbracciandoti fanno eco nella tua testa … scavandoti e rifinendo quel vuoto che pensavi fosse colmato … rimani in attesa che tutto passi … che la comprensione faccia il suo percorso per poi svegliarsi e capire che l’unica cosa che è passata è il tuo tempo … quel tempo che mai nessuna parola sarà più in grado di ridarti … quel tempo che era solo tuo ed ora non c’è più .

Quanto tempo sprechiamo dietro ad inutili conversazioni , litighi o incomprensioni ?

A capire il perché quella parola ci ha innescano una simile reazione … a meditazione sul motivo per la quale la tua mano non abbia accarezzato il viso di un amico facendogli sentire il tuo supporto … a rimuginare sul comportamento degli altri… a non sentirti parte di un progetto …

Mi chiedo quando arriva il tempo di dire basta … e nel frattempo mi faccio solo consolare dai gesti … lasciando le parole al tempo … perché arriverà anche per loro ne sono certa e  sapranno così manifestarsi … ma tra dire e il fare c’è di mezzo la mia vita e  il tempo … e il mio lo voglio sfruttare fino in fondo  ricostruendo quel vuoto che parola dopo parola ha innalzato un enorme muro … scorgendo , al suo crollo , uno scenario grigio e ridotto male … il tempo costruisce barriere che solo l’amore … quello vero .. è in grado di abbattere …

C’è qualcosa che deve andare oltre a ciò che ci siamo detti e si spera sempre di aver tempo per farlo … e nonostante si viva come se il tempo a nostra disposizione stia per finire … dobbiamo impegnarci affinché la paura di non averlo più non si trasformi nel più triste rimpianto di averlo perso inutilmente.

By Laura Nisticò